STORIA


VIBO MARINA - MILETO
A cura di : Luca Berardocco

Treno merci in sosta presso la stazione F.C.L. di Vibo Valentia Città.

Il Regio Decreto n°135, del 26 Gennaio 1911, rese operativa la Convenzione siglata il giorno precedente e con la quale, in applicazione della Legge n°580 del 21 Luglio 1910, la Società Italiana per le Strade Ferrate del Mediterraneo otteneva dallo Stato la concessione per la realizzazione di  1271 chilometri di ferrovie d’interesse locale, le cosiddette “secondarie”; tra esse la Porto Santa Venere – Mileto – Mongiana. 

Obbligazioni al Portatore emesse dalla Società Italiana per le Strade Ferrate del Mediterraneo, Archivio Ferrovie della Calabria.
 Questa linea secondaria sarebbe dovuta essere una linea di valico, mettendo in comunicazione le due linee principali, quella del versante tirrenico con quella del versante ionico, valicando lo spartiacque appenninico tra Simbario e Chiaravalle, nel cuore delle Serre, con un’antenna  diretta al centro termale di Serra San Bruno e alle miniere di Mongiana, per giungere infine a Soverato, nota cittadina balneare, considerata la “perla” del Golfo di Squillace, con un’estensione totale di 121 chilometri. Successivamente un secondo Regio Decreto, il 2119, del 24 Luglio 1919, concesse alla M.C.L. la concessione per la realizzazione delle linee “Taurensi”, la Gioia Tauro – Rizziconi – Taurianova con la variante via Sinopoli e l’antenna su Cinquefrondi e la prosecuzione della Vibo Marina – Mileto su Rosarno e Cinquefrondi per poi valicare nuovamente gli appennini congiungendosi a Mammola e Marina di Gioiosa Jonica; un ulteriore collegamento tra le due sponde calabresi, separate da un territorio montuoso piuttosto impervio e permettere così lo sviluppo di interi centri abitati con le proprie attività produttive. Purtroppo, a partire dal 1926, una drastica riduzione delle risorse finanziarie da parte del Governo, costrinse la M.C.L. a ridurre di circa 400 Km il progetto originale, lasciando, così, alcune di queste linee incompiute, poco più che tristi monconi; anche se la cecità delle dirigenze politiche successive hanno avuto l’infelice idea di realizzare, sfruttando i progetti per i tracciati ferroviari, dei “comodi” e “veloci” e ben più “remunerativi” collegamenti stradali… 
Tornando alla linea Vibo Marina – Mileto, la sua realizzazione venne divisa in due lotti, il primo da Porto Santa Venere a Monteleone, inaugurato il 2 Luglio 1917, il secondo da Monteleone a Mileto, inaugurato il 4 Ottobre 1923; il terzo lotto, da Mileto a Serra San Bruno e Mongiana venne cancellato in seguito alla riduzione operata dopo il 1926. 


Dal 4 Gennaio 1928 con un Decreto Governativo la città di Monteleone venne rinominata Vibo Valentia, così le due stazioni ferroviarie di Porto Santa Venere e di Monteleone presero rispettivamente le denominazioni di Vibo Valentia Marina e Vibo Valentia Città… L’andamento Planoaltimetrico della linea è contraddistinto da un elevato grado di prestazione, nel primo lotto di 15+041 km, dovuto all’arrampicata dai 6 metri sul livello del mare di Vibo Marina fino ai poco più che 500 di Vibo Città, giungendo ad una pendenza del 35%mille; con numerosi viadotti piuttosto arditi e numerose gallerie e una vista panoramica tra le più belle d’Italia, che nelle giornate terse, permette di spaziare sull’intero Golfo di Sant’Eufemia e  dalle Isole Eolie fino al cocuzzolo del Monte Pollino, emblema geografico del confine tra Calabria e Basilicata. Il secondo lotto, 12+979 km, ha un andamento più pianeggiante, in leggera discesa verso i 360 metri s.l.m. di Mileto, attraversando le ampie praterie dell’Altopiano del Poro e le dolci colline del vibonese; raggiungendo un’estensione totale di poco superiore ai 28+020 km… 

 
Biglietto di Corsa semplice Mileto-Vibo Valentia Città, anni ’40, Coll. Assisi

Fino agli anni ’50 dello scorso secolo, l’esercizio della linea fu piuttosto florido; al consistente traffico merci, costituito da spedizioni di legname, carbone, olio di oliva e armenti di diverso genere diretti allo scalo di trasbordo di Vibo Marina con la rete F.S., si affiancava un altrettanto consistente traffico viaggiatori, oltre ai normali avventori, nello specifico di studenti e operai e maestranze varie per il cementificio di Vibo Marina, all’epoca uno dei più grandi del meridione, raccordato alla rete F.S. e al Porto. 

Treno viaggiatori, al traino di una Gr.179, preso in arrivo a Monteleone, prima che il nome cambiasse in Vibo Valentia Città
Durante l’intera stagione estiva, il servizio viaggiatori veniva potenziato con i famosi “Trenini Popolari” , per permettere alle famiglie dei paesi dell’entroterra di raggiungere i lidi nei dintorni di Pizzo e Vibo Marina… 

 
“Trenino Popolare” appena giunto a Vibo Marina F.C.L

I servizi merci venivano interamente espletati dalle locomotive a vapore Gruppo 170, costruite dalla Ernesto Breda Milano negli anni 1922-24; all’allora deposito locomotive di Monteleone erano assegnate le unità 180 e 181, sussidiate dalla 179, formalmente assegnata al deposito di Cosenza. 

 
Personale di Rimessa ripreso presso la rimessa di  Mileto F.C.L. intorno ad una locomotiva Gr.170.

Per quanto riguarda i servizi viaggiatori, dopo un primo ventennio di trazione a vapore e carrozze a balconcino di Terza Classe con panche in legno, questi ultimi divennero appannaggio esclusivo delle automotrici a due assi e monodirezionali serie M1, le “Emmine”; giunte in Calabria tra il 1934 e 1936, cui venne affidato anche il trasporto di posta e collettame vario, grazie ad una versione furgonata delle stesse… 

Trenino viaggiatori al traino di una locomotiva Gr.179 in sosta presso Jonadi-Cessaniti F.C.L.
Il 17 novembre 1951, una tragedia immane segnerà l’inesorabile destino di questa affascinante e panoramica linea ferroviaria, allorquando l’Emmina M1.36, a causa del crollo dell’arcata centrale del ponte Ciliberto, tra le stazioni di Vibo Marina e Pizzo, precipitò nel sottostante dirupo chiamato “Timpajanca”, causando la morte di 11 viaggiatori e il ferimento di molti altri. Da questa data in poi iniziò la lenta agonia di questa linea; protrattasi per ben 15 anni, periodo durante il quale una parte del servizio ferroviario venne sostituito con autobus e successivamente, complice l’incapacità o la mancanza di volontà di renderlo concorrenziale con il trasporto su gomma, venne totalmente soppresso. 
 
Tavola Orario F.C.L. in vigore dal 15 Maggio 1949, al centro la sezione riguardante la Vibo Marina – Mileto

Il 25 Novembre 1965, un’Autorizzazione Ministeriale con decorrenza 1 Gennaio 1966, chiude l’esercizio della linea ferroviaria Vibo Marina – Mileto, dopo appena 49 anni dall’inaugurazione del primo tronco… 

Stazione di Mileto F.C.L. con treno viaggiatori in partenza
A stretto giro di ruota, stessa sorte toccherà alle altre linee della Mediterranea Calabro Lucane, nel frattempo divenuta Ferrovie Calabro Lucane, nel 1961. Nel 1968 la Mammola-Marina di Gioiosa, nel 1969 la Chiaravalle-Soverato, nel 1972 la Crotone-Petilia Policastro e tra il 1970 e il 1978 l’intera linea  Lagonegro-Castrovillari-Spezzano Albanese. Sopravvivranno fino ai giorni nostri appena la Cosenza-Camigliatello Silano-San Giovanni in Fiore con diramazione per Catanzaro Lido, nella stazione di Pedace e attualmente interrotte nella tratta Pedace-San Giovanni in Fiore e tra Rogliano-Soveria Mannelli, infine le Taurensi, su cui da qualche anno grava pericolosamente la spada di Damocle. Anche sul versante pugliese la scure si abbattè inesorabilmente sulla porzione Appulo Lucana della rete F.C.L.; nel 1966 chiude l’Atena-Marsico Nuovo, nel 1969 la Potenza-Laurenzana e nel 1974 la Matera-Montalbano Jonico, lasciando in esercizio la sola dorsale Potenza-Bari con le antenne Avigliano Lucania-Avigliano Città e Altamura-Matera… 
 
Rete Ferrovie Calabro Lucane, in rosso le tratte progettate e mai realizzate, Coll. Luca Berardocco.

Tornando alla linea Vibo Marina-Mileto, un progetto di recupero, presentato nel 2009, ha fatto sperare in una seconda chance per la linea ferrata e ha fatto riaccendere gli entusiasmi in gran parte della popolazione, se non altro anche per una positiva ricaduta dal punto di vista occupazionale diretto e indotto. Il progetto, elaborato dall’Architetto La Rocca, prevedeva la realizzazione di una metropolitana di superficie, riutilizzando, laddove possibile il tracciato e le stazioni originali, snellendo di molto la congestione stradale del capoluogo di provincia e stimolando nuovamente la vocazione altamente turistica delle aree attraversate; purtroppo dal 1999 ad oggi tutto tace e questo sogno continua a rimanere chiuso in un cassetto… In queste poche righe il riassunto di una linea ferroviaria troppo presto “dimenticata” e altrettanto velocemente smantellata, sacrificata all’altare della gomma, tarpando le ali allo sviluppo di interi centri abitati, sempre più vincolati dalle carenti vie di comunicazione e assoggettando intere popolazioni ai repentini cambi di umore di una dirigenza politica che con ridondante inefficienza, prosegue imperterrita a stendere un tappeto d’asfalto senza fine ; a voi lettori la scelta del significato più appropriato della parola fine… 



Questo è lo spirito con cui ho affrontato il lavoro per la riproduzione in scala dell’intera linea ferroviaria, di cui vi anticipo alcune foto, e presentata in occasione della V Mostra di Modellismo Ferroviario “Città di Tropea”, organizzata dal Gruppo Fermodellistico Tropeano lo scorso 17/18/19 aprile, di cui orgogliosamente faccio parte. Perseguendo un duplice scopo, ossia dal punto di vista divulgativo far conoscere alle generazioni presenti e future l’esistenza, l’utilità e la storia stessa di questa linea ferroviaria, dal punto di vista modellistico poter rivivere gli anni di esercizio e rendere sempre meno virtuale l’atmosfera di quei tempi ormai trascorsi e da me conosciuti solo attraverso le pagine di un libro. Una Fenice che rinasce dalle ceneri, seppur in scala H0, ossia 87 volte più piccola dell’originale…

Automotrice M1, prodotta da Oskar, in sosta presso la stazione di Vibo Valentia Città,  foto Luca Berardocco.
Intendo ringraziare profondamente il Prof. Imperio Assisi per la sua meticolosa e importante opera storiografica, nonché l’Accademia Milesia e il gruppo “L'Essenza San Costantino Calabro”, per il materiale iconografico e multimediale messo gentilmente a disposizione. 

  Luca Valerio Berardocco

Per maggiori info vi rimando ai seguenti link : 
http://gftropea.blogspot.it/ 
https://www.youtube.com/user/gftropea


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